Ascendere, salire in verticale, è forse tra le cose più desiderate dagli esseri umani. Che sia per raggiungere il cielo o per imporre sugli altri una qualche forma di potenza.
Monumenti come gli obelischi ce lo testimoniano sin dai tempi più antichi. Le nostre città sono piene di simboli verticali, a partire dai campanili e dalle torri costruite quando potere temporale e spirituale si sfidavano anche nel tessuto urbano. E poi tutti hanno da sempre subito il fascino delle torri, anche in epoca moderna: pensiamo alla torre Eiffel!
In Messico, poi, si celebra ogni anno una festa religiosa, chiamata la Voladores, in cui quattro uomini scalano un palo di oltre 20 metri per ridiscenderne, in guisa d’uomini uccelli, legati a un piede.
Tra le opere più radicali dell’arte del secolo scorso, così forte da determinare un cambiamento sostanziale della percezione dell’arte, bisogna senz’altro ricomprendere la Colonna senza fine di Constantin Brancusi.

Anche nelle fiabe l’altezza è uno spazio da scoprire e così Jack, il bambino dei fagioli magici, si arrampica sulla pianta di fagiolo ormai altissima, sino ad arrivare in cielo e affrontare un mondo di orchi e giganti.
E poi perché la tradizionale torta nuziale è fatta a piani? Un buon auspicio per raggiungere presto il paradiso dell’unione? E di tutte le spedizioni alpinistiche, organizzate per raggiungere le vette più alte dei monti, cosa diciamo? I Messner e i Bonatti di ogni tempo hanno fatto della verticale una ragione di vita. Casa dei miei genitori, in Trentino, è circondata da pareti di roccia altissime, che sollevano lo sguardo e lo spirito verso l’infinito del cielo. Come non si può non comprendere il senso di potere che viene dal salire in verticale?
E le torri di oggi, i grattacieli? Sembrano non cessare di salire in altezza: dai tempi dell’Empire State Building si sforzano senza sosta di salire sempre più vicini al cielo. In Cina si sta progettando il grattacielo più alto del mondo (838 metri) simbolo di potenza economica e sfida diretta al primato detenuto dal rivale di Dubai, alto “appena” 829 metri.
Sempre parlando di altezze, c’è chi ama viaggiare a testa in su, con gli occhi rivolti al cielo. Se fate parte di questa categoria, vi consiglio un bel corso di Nimbologia, ovvero la scienza delle nuvole: con essa non toccherete il cielo con le mani, ma sarete in grado di leggerlo e svelarne un po’ del suo fascino misterioso.