
Che impatto ha avuto il colore nella storia? Se penso alla storia dell’arte penso ad un impatto enorme, però sempre in trasformazione e mai lo stesso.
La scuola veneziana di pittura già dalla seconda metà del XV secolo, a distinguersi per l’uso del colore: fu chiamata pittura tonale, perché non fondata sul disegno ma sulle diverse variazioni del grado di luminosità del tono di colore .

Nel XX secolo il colore, con l’astrattismo, acquista piena dignità. Kandinskij accentua nei suoi lavori l’uso del colore fino a teorizzarne la funzione: il colore azzurro evocava l’idea di infinito, il rosso era segno di forza e passione, il giallo eccitazione e dinamismo e così di seguito . L’espressionismo astratto nel dopoguerra sceglie di dare il massimo risalto al colore: si ricordano le campiture uniformi, quasi liquide, delle tele di Mark Rothko, ma anche la gestualità decisa e netta di Franz Kline, dove segni neri lasciavano una scrittura forte e radicale sullo sfondo di grandi tele bianche. Mentre in Francia, negli Anni Sessanta, nell’ambito del gruppo dei Nouveaux Réalistes, l’artista Yves Klein usò come pennelli viventi delle modelle, su cui cosparse il colore blu . Non un blu qualsiasi, ma la sua una tonalità di blu, proprio quella che arriverà a brevettare con la sigla IKB (International Klein Blue) fatta con una miscela di resina e pigmento. Colore scelto per conquistare il mondo sopra di noi, per impregnare il mondo materiale di immateriale, il blu di Klein era legato alla spiritualità.
Il colore nella storia dell’arte è stato il terreno di avvicinamento alle cose dello spirito e del trascendente, ma è anche un’esperienza fisica il coinvolgimento pieno dell’artista e quindi legata al caso e all’inconscio.

Troviamo il colore ovunque nel nostro quotidiano di gente comune, lo abbiamo anche collegato ad un genere o a una condizione: tutto il mondo dell’infanzia, ad esempio, sembra miseramente separato tra il rosa e il celeste, il verde invece è il colore delle nostre tasche durante la crisi, mentre la pace ha i colori dell’arcobaleno .
In passato, però, il colore ci ha anche ingannati, perché è stato usato come pretesto per alzare barriere tra gli uomini: il colore della pelle ha fatto la differenza nella qualità della vita e nelle opportunità concesse.
Oggi mentre camminavo con il mio cane nel bosco pensavo che l’autunno è la stagione dei gialli, dei rossi e dei marroni e che il paesaggio della natura si rinnova un anno ancora per la gioia dei nostri occhi.