E’ tempo di revival è tempo di riflettere sugli anni Sassanta. Ci ha pensato il Victoria and Albert Museum con una bella mostra intitolata You Say You Want a Revolution? che rimarrà aperta fino a febbraio 2017.
Visitarla è un piacere. Si viene immersi nel colore, nelle frasi scritte sui muri, nelle immagini e negli oggetti d’epoca. Non manca il video sul festival di Woodstock.proiettato da più pareti per offrire un’esperienza tridimensionale . E poi ci sono i cimeli dei Beatles, le minigonne e le copertine dei dischi.
Vi si raccontano le lotte per i diritti civili e si percepisce un’energia forte che credeva di riuscire a cambiare il mondo e migliorarlo un po’. Poi, prima di uscire, l’ultima stanza ci dà un assaggio veloce di cosa avrebbe fatto seguito a quegli anni. Scorrono le immagini e non so perché mi colpisce una vecchia clip della Coca Cola: in poche parole inneggia agli stessi ideali del decennio appena trascorso, ma presentandoli in modo subdolo vicino al prodotto da comprare.
E’ bastato poco tutto è finito dentro l’immagine di una bottiglia di Coca Cola.
In questi giorni sono stata a vedere il film I’m Daniele Blake e mi ritrovo davanti all’immagine dell’Inghilterra di oggi. Penso che la generazione del protagonista, ormai in là con gli anni è stata giovane negli anni Sessanta e ha respirato le utopie di allora. E adesso li ritrovo come Daniel Blake: un uomo spiazzato, emarginato non in grado di restare inserito in una società che non lo sente perché corre su binari troppo lontani da lui , le istituzioni non lo ascoltano anzi lo schiacciano con la burocrazia dettata dalla nuova tecnologia. Daniel è diventato un codice da inserire nel computer.
Cosa è successo? Chi gli ha tolto la dignità? dove sono finiti quegli ideali che in mostra mi davano coraggio ed ottimismo? .
Apro la televisione tra poco è Natale, tra poco la pubblicità del panettone mi dirà qualcosa e mi ricorderà come si vive bene dove esistono i valori come la condivisione, la solidarietà e il rispetto per l’altro.