Côté Suisse

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Altri indizi: vento di scirocco, che secca la gola e strappa i vestiti, profumo di peperoni arrostiti sul fuoco. È ora di tornare, fra un po’ ci incamminiamo verso il porto, ora si puó dire arrivederci Sardegna.
Perché mettere questo post nella rubrica Côté Suisse, perché qui la crisi morde ancora con cattiveria e la situazione è così pesante che un gruppo di Sardi  doc ha pensato alla Sardegna come 27esimo cantone svizzero: il Canton Marittimo. “Non si tratta di una provocazione nè di una boutade.
Si tratta di un progetto, di un’idea che scaturisce dall’attuale contingenza che vede l’Italia intrappolata in un vortice di crisi politica e amministrativa apparentemente senza via d’uscita, che sembra ci sia scarsa volontà di risolvere.” Si legge nel sito (cantonmarittimo.com) e ancora: “La Sardegna, eterna colonia, ex granaio, ex legnaia, ex rifugium peccatoribus di un paese (l’Italia) col quale si identifica pigramente, se non in occasioni calcistiche o sportive in genere, acquisirebbe quell’indipendenza agognata da tanti e, mantenendo piena sovranità sulle proprie istituzioni e sulla propria cultura, entrerebbe a far parte di una nazione federale (la Svizzera) moderna, evoluta, con uno straordinario rispetto per le risorse naturali ed ecologiche e che rappresenta un modello universalmente riconosciuto di rispetto e salvaguardia delle autonomie territoriali identitarie”.
Non so se sarebbe giusto e non voglio entrare nel merito dell’argomento, troppe sono le cose che non so di questa terra meravigliosa. Tuttavia l’impressione di essere ai “confini dell’impero” non ti abbandona. Chissà se non sarebbe meglio leggere su una cartina geografica Canton Marittimo, Svizzera, piuttosto che HIC SUNT LEONES?

Il mare d’inverno

Mare d'invernoRicordate la canzone di Enrico Ruggeri, cantata da Loredana Berté, Il mare d’inverno? Diceva: il mare d’inverno è solo un film in bianco e nero visto alla tv. E verso l’interno qualche nuvola dal cielo che si butta giù. Sabbia bagnata una lettera che il vento sta portando via, punti invisibili rincorsi dai cani, stanche parabole di vecchi gabbiani, e io che rimango qui sola a cercare un caffè…

Ok tecnicamente siamo in autunno, ma per il resto è tutto esattamente cosí! Inoltre ci sono 24 gradi, e il sole brilla su un mare azzurro che strappa il cuore.

Il luogo adatto in cui scrivere, riflettere, trovare se stessi. Sempre che si regga la solitudine devastante che trasmette una spiaggia completamente vuota e un entroterra completamente sigillato.

Ma che dire, io amo questo posto, è casa mia, ci ho vissuto momenti di pura felicitá e poco importa se “il mare d’inverno è un concetto che il pensiero non considera, è poco moderno è un qualcosa che nessuno mai desidera”…

La gioia di vivere

Questa è stata una lunga settimana per noi italianeintransito e dopo aver fatto un po’ di salita abbiamo deciso di postare oggi La gioia di Vivere, di Picasso, un dipinto che l’artista ha realizzato nel 1946 in uno dei suoi momenti più felici, durante il suo soggiorno nel castello Grimaldi che si affaccia sul mare di Antibes.

Una donna al centro danza insieme a due capretti, alla sua destra un centauro suona il flauto e alla sinistra un fauno suona il diaulo, il flauto doppio. Nel quadro si respira la felicità del momento. Sullo sfondo al centro l’azzurro del mare, i personaggi hanno i piedi sulla spiaggia  e a sinistra si vede una barca con la vela gialla.

L’ opera di Picasso ci fa venir voglia anche a noi di mare di gioia e serenità.