Chiacchiere del lunedì

Delphine Boël, The Golden Rule blabla
Delphine Boël, The Golden Rule blabla

pinguini

Tante cose sono successe. Tante cose belle e meno belle. I giornali parlano delle notizie più rilevanti, mentre noi vogliamo iniziare la settimana con un po’ di buon umore. Oggi parliamo infatti di maglioni per pinguini!

Non stiamo scherzando! La Penguin Foundation di Phillip Island fino a qualche tempo fa ha richiesto, a coloro che avevano a cuore la salute dei piccoli animali, l’invio di maglioncini fatti a mano, 100% lana, per salvare gli uccelli che accidentalmente si sporcavano con il petrolio fuoriuscito dalla navi cisterna che incrociano in quei mari. Innanzitutto bisogna dire che Phillip Island è un’isola a circa 140 Km da Melbourne, Australia, famosa perché è l’habitat naturale dei “little pinguins” i pinguini più piccoli che si conoscano. Eleganti nella loro livrea, i little pinguins sono minuscoli rispetto ad altre specie di pinguini, non sono alti più di 30 cm, e l’isola è l’unico posto al mondo in cui vivono e si riproducono. La Fondazione è un ente rigorosamente no profit, ogni dollaro che viene speso è speso per il benessere di questi divertenti animali. Infatti compiti della fondazione sono promuovere progetti di ricerca e conservazione, soccorrere e riabilitare i pinguini in caso di disastro causato dall’uomo; costruire nuove aree di nidificazione per i piccoli pinguini; monitorare la loro salute e il loro comportamento; proteggere l’ambiente naturale dei pinguini; e contribuire con finanziamenti alla vita della Phillip Island Nature Parks Wildlife Clinic a Phillip Island.

penguin-foundation-phillip-islandProprio nell’ambito del soccorso e della riabilitazione dei piccoli pinguini tempo fa la fondazione aveva promosso l’invio di maglioncini fatti a mano, dando anche le specifiche per il loro confezionamento. Infatti gli animali che si sporcano di petrolio vengono coperti con questi vestitini di pura lana che li aiutano a liberarsi dall’unto, evitano che si feriscano cercando di pulirsi, impediscono loro di ingerire le sostanze tossiche contenute nel petrolio e mantengono il corpo degli animaletti ad una temperatura ottimale.

Grazie a questo appello il Parco naturale oggi possiede un grande numero di maglioncini per pinguini (anzi il sito specifica che le scorte sono sostanziose e sufficienti!) che attualmente vengono utilizzati per fare fundraising perché venduti ai turisti che giungono numerosissimi nell’isola.

Pinguini fortunati!

Primi nella classifica dell’Indice di Ignoranza

SchermataNon esiste in italiano un vocabolo che traduca esattamente il termine inglese misperceptions. Potremmo dire “idee sbagliate”, ma la connotazione sarebbe troppo marcata; altra traduzione sarebbe “percezioni errate” o meglio ancora “percezioni erronee” (cioè contrarie alla logica e al vero). Fatto sta che secondo uno studio condotto dalla IPSOS MORI, società britannica di ricerca e comunicazione, in 14 paesi del mondo intero, compresi Australia, Sud Corea e Giappone, è stato calcolato un Indice di ignoranza, che purtroppo ci vede al primo posto fra le nazioni esaminate.

Le 14 nazioni in cui sono state fatte le interviste, nell’agosto del 2014, a soggetti fra i 16 e i 64 anni, sono: Australia, Belgio, Canada, Francia, Germania, Ungheria, Italia, Giappone, Polonia, Sud Corea, Spagna, Svezia, Gran Bretagna e Stati Uniti. Nove le domande contenute nel questionario dell’intervista, vertenti sulla percentuale degli immigrati, ad esempio, o sulla percentuale della popolazione che vota alle elezioni o ancora sulla percentuale della popolazione cristiana o di quanti sono i cittadini che superano i 65 anni in una certa nazione.

Attraverso la risposta data da un campione di mille persone la IPSOS MORI ha stilato una classifica molto esauriente sulla differenza che corre fra la realtà delle cose e la percezione che la popolazione ha della realtà delle cose. Non si tratta di un esercizio accademico. Pensate ad esempio su quante percezioni erronee si trova ad esercitare un certo tipo di politica, che fa leva proprio su questo Indice di ignoranza  per costruire le proprie campagne. Vi invito a rispondere alle 9 domande dell’IPSOS MORI. Un giochetto che vi svelerà verità differenti e vi farà comprendere come spesso le priorità pubbliche siano dirottate su false realtà o a causa di allarmismi del tutto inesistenti.

Sentite questa: è stato costruito IGGY

cervelli

Sentite questa, la notizia l’ho letta ieri sul Il Messaggero. E’ nato il primo social network esclusivo per studenti particolarmente intelligenti dai 13 ai 18 anni. L’idea viene dall’Inghilterra e più precisamente  dall’Università di Warwick.  L’articolo di Deborah Ameri lo ha definito il Facebook intelligente e si chiama Iggy.

Iggy è accessibile ai ragazzi di tutto il mondo, ma per accedervi la prima volta  occorre essere stati segnalati da un insegnante. Una volta dentro gli studenti possono esercitarsi con qualsiasi tipo di problemi da risolvere o test difficilissimi  come ad esempioquelli preparati dal Mensa, l’associazione internazionale fondata ad Oxford nel 1946 in cui per entrare occorre essere dotati da un alto quoziente intellettivo.

Nell’articolo ho scoperto anche che Iggy non è gratuito e per diventare membro si deve pagare  140 euro, cosa che non deve aver scoraggiato i giovani, infatti conta già 2.500 studenti iscritti ( la maggior parte inglesi ma anche giovani  dal Sudafrica , Singapore e Australia). Da poco Iggy ha  lanciato anche il suo primo concorso letterario e chi vincerà oltre a vedersi pubblicato il proprio testo potrà guadagnare 2500 euro.

La notizia mi ha lasciato  perplessa, io sono per le dissonanze e così mentre gli studenti prodigio di tutto mondo si riuniscono e si chiudono in club esclusivi non riesco a smettere di credere che la conoscenza e la crescita personale di un individuo sia più complessa di un rifugio per simili ma che al contrario sia il risultato di tante esperienze, costruite con ingredienti eterogenei e misti.