Stiamo vivendo il tempo delle fratture. Una, per me molto evidente, è la frattura tra generazioni.
Ho ancora negli occhi il Primo Ministro del Canada, Justin Trudeau, definito dai social giovane, energico, bello quasi perfetto. Nella foto lo si vedeva in una posizione yoga, in orizzontale su una scrivania durante uno dei tanti meeting di affari. In un’altra foto lo si vede anche in piazza durante una cerimonia.
Allora penso che la gioventù sta all’innovazione come la vecchiaia alla conservazione.
Questo sembra valere in tutti i campi, anche tra quelli più apparentemente liberi come l’arte. Le nuove generazioni non si riferiscono più a quelle passate come esempi da cui ripartire, ma le vedono come altro da sé.
Questo è avvenuto forse perché oggi il sapere si assimila in modo diverso e ciò a volte genera una certa inadeguatezza della generazione passata. In tutti i campi è richiesto di restare al passo con i tempi, ma i tempi si sono messi a correre troppo forte.
Largo ai giovani, dunque, capaci di nuotare nel mondo della rete.
Una cosa ho notato tra le competenze: la conoscenza è data per scontata. Ciò che veramente si apprezza invece è la capacità del singolo di risolvere un problema. Forse anche per questo, mai come oggi il gioco degli scacchi è considerato un gioco educativo molto importante e formativo: all’estero è ormai proposto fin dalle scuole elementari.
Il futuro sembra regalarci molte sorprese; l’importante però è quello di non trasformare tutto in un campo di battaglia, in uno scontro tra vincitori e vinti.