Giallo di Natale

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Il freddo in questi giorni non manca. Se anche voi siete appassionati di trascorrere un pomeriggio in compagnia di un libro, magari anche con una buona tazza di tè fumante, per svagarvi con una lettura tranquilla in veste natalizia, vi consiglio il classico giallo di Natale proposto dalla Sellerio. E’ ambientato in un castello inglese e si intitola, appunto, Un delitto inglese. Il suo autore è Cyril Hare (1900-1958).41zrWJV0Z8L

Tra i personaggi non manca la figura del maggiordomo. Vi sono anche la dispensa dell’argenteria da tirare a lustro e la descrizione di una grande nevicata che impedisce agli ospiti sfortunati di lasciare il castello.

La soluzione del giallo non è  scontata e per un po’ indirizzerete i sospetti su tutti. Non sarà facile risolvere il caso: vi terrà con il fiato sospeso fino alla fine .

Buon divertimento.

Senza titolo

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Un giallo ambientato nel mondo dell’arte contemporanea. La storia è raccontata da Frank Croce, un gallerista di successo che vive a Parigi. C’è l’atmosfera degli eventi legati all’arte, nel romanzo, inclusa quella della Biennale di Venezia nei giorni del vernissage degli artisti, con i suoi fiumi di alcool e con i collezionisti che vogliono imporsi con la propria forza economica e col desiderio di possesso. Il mondo che viene descritto è talvolta folle e delirante; a tratti sembra di rivivere atmosfere tratte dal film La grande bellezza, dove tutto si svolge in un continuo frastuono di feste e sballo. Qui, però, non siamo dentro una città italiana, ma in uno scenario internazionale con descrizioni di luoghi e situazioni, come alcune pennellate su New York, che sono piuttosto belle.

Dal momento che è un giallo, non mancano il morto e il mistero. E così, suo malgrado, il gallerista è costretto a interpretare il ruolo di investigatore; anche se è incapace di dimenticare il proprio amore per l’arte, incantandosi dinanzi alle opere di tutti i secoli e apprezzandole profondamente attraverso ogni suo senso, compreso l’olfatto: “l’olio di lino è tra tutti gli odori che mi risulta il più evocativo, così direttamente legato all’arte (…) Un profumo acre che mi proietta immediatamente nella purezza del gesto dell’artista”.

Il libro è curioso. Vi troviamo colpi di scena e soluzioni narrative intelligenti. A nostro vedere, si muove bene nell’ambito dell’arte contemporanea, dove spesso i limiti tra la realtà e finzione finiscono per confondersi.

Tommaso G.M.Nicolao, Senza titolo, Robin Edizioni

Il colore può trarre in inganno?

Vanessa Beecroft
Vanessa Beecroft

Che impatto ha avuto il colore nella storia? Se penso alla storia dell’arte penso ad un impatto enorme, però sempre in trasformazione e mai lo stesso.

La scuola veneziana di pittura già dalla  seconda metà del  XV secolo, a distinguersi per l’uso del colore: fu chiamata pittura tonale, perché non fondata sul disegno ma sulle diverse variazioni del grado di luminosità del tono di colore .

Giorgione, La tempesta
Giorgione, La tempesta,1506-1508

Nel XX secolo il colore, con l’astrattismo,  acquista piena dignità.  Kandinskij accentua nei suoi lavori l’uso del colore fino a teorizzarne la funzione: il colore azzurro evocava l’idea di infinito, il rosso era segno di forza e passione, il giallo eccitazione e dinamismo e così di seguito . L’espressionismo astratto nel dopoguerra sceglie di dare il massimo risalto al colore: si ricordano le campiture uniformi, quasi liquide,  delle tele di Mark Rothko, ma anche la gestualità decisa e netta di Franz Kline, dove segni neri lasciavano una scrittura forte e radicale  sullo sfondo di grandi tele bianche. Mentre in Francia, negli Anni Sessanta, nell’ambito del gruppo dei Nouveaux Réalistes, l’artista Yves Klein usò come pennelli viventi delle modelle, su cui cosparse il colore blu . Non un blu qualsiasi, ma  la sua una tonalità di blu, proprio quella che arriverà a brevettare con la sigla IKB (International Klein Blue) fatta con  una miscela di resina e pigmento. Colore  scelto per conquistare il mondo sopra di noi, per impregnare il mondo materiale di immateriale, il blu di Klein era legato alla spiritualità.

Il colore nella storia dell’arte è stato il terreno di avvicinamento alle cose dello spirito e del trascendente, ma è anche un’esperienza fisica il coinvolgimento pieno dell’artista e quindi legata al caso e all’inconscio.

Yves Klein,
Yves Klein,

Troviamo il colore ovunque nel nostro quotidiano di gente comune, lo abbiamo anche collegato ad un genere o a una condizione: tutto il mondo dell’infanzia, ad esempio, sembra miseramente separato tra il rosa e il celeste, il verde invece è il colore delle nostre tasche durante la crisi, mentre la pace ha i colori dell’arcobaleno . imgres

In passato, però, il colore ci ha anche ingannati, perché è stato usato come pretesto per alzare  barriere tra gli uomini:  il colore della pelle ha fatto la differenza nella qualità della vita e nelle opportunità concesse.

Oggi mentre camminavo con il mio cane nel bosco pensavo che l’autunno è la stagione dei gialli, dei rossi e dei marroni e che il paesaggio della natura si rinnova un anno ancora per la gioia dei nostri occhi. imgres