8 marzo

Donne:ne abbiamo fatta di strada.

Come regina della casa

Johannes_Vermeer_-_The_lacemaker_(c.1669-1671)
Jan Veermer, La merlettaia, 1669-1671

voluttoso desiderio

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Correggio, Io,1530

 

abbiamo imparato a raccontarci

Gina-Pane-Azione-sentimentale-1973
Gina Pane, Azione Sentimentale, 1973

a domandarci chi siamo veramente

You_Are_Not_Yourself
Barbara Kruger,Senza titolo, 1982

a lottare per i nostri diritti

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Guerrilla Girls, 2014

a raccontare una storia diversa nella società

Mary Sibande's Queen Sophie
Mary Sibande, Apartheid, A Lady and to Tell, 2009

E oggi 8 marzo 2017 cosa sappiamo di noi?

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Jenny Holzer (avec Tibor Kalman) Lustmord, 1993-94

Dedico questa giornata alle belle ragazze giovani rapite da Boko Haram . Considerate ormai donne reiette che nessuno più vuole nel seno della loro società: in realtà sono le nostre compagne.

L’arte contemporanea è cosa per pochi?

Jenny Holzer,
Jenny Holzer, San Diego, 2007

Un’opera d’arte è sempre lo specchio di un determinato periodo storico.

Ognuno di noi vivendo in una città mette in relazione il proprio corpo con l’ambiente in cui vive. Camminando percepiamo varie sensazioni: caldo, freddo, ruvido, ripido, vuoto; tutte informazioni che arrivano poi al cervello. E così la piazza che attraverso ogni mattina, o il muro lungo il quale cammino, si imprimono nella mia mente e si trasformano in linguaggio.

Accade proprio questo anche ogni volta che lo spazio urbano accoglie una nuova opera d’arte: è un’occasione di arricchimento che regala una ulteriore chiave di lettura della città. L’opera potrà certo provocare anche disorientamento o reazioni contrastanti, ma sicuramente facilita il rafforzamento del senso di appartenenza a una collettività. In questo senso, l’opera d’arte contemporanea non non ha mai una mera funzione decorativa.

Christo
Christo, Wrapped Reichstag,1995

Eppure da un po’ di tempo stiamo assistendo ad una nuova ingiustizia, forse poco grave, direte voi se comparata alle molte in atto, pero’ più’ subdola perché passa inosservata: quando si investe in arte si urla allo scandalo e allo spreco. Le critiche sembrano quasi affermare che l’arte non è cosa per tutti ma solo  per una piccola elite che ha tempo da perdere e denaro da spendere.

Niente di più ingiusto per tutti. Le opere d’arte contemporanee pensate per le nostre città sono un investimento per il futuro, verranno assorbite dalle nostre menti e ci trasformeranno come ogni cosa con cui entriamo in contatto. Più le nostre città saranno luoghi per incontri con le forme e con il pensiero creativo e più le nostri menti e i nostri corpi vivranno una qualità di vita migliore.

La poetica del volto: ritratti e autoritratti del XX e XXI secolo

Maria Lassnig, Autoritratto, 1981, Corridoio Vasariano, Uffizi
Maria Lassnig, Autoritratto, 1981, Corridoio Vasariano, Uffizi
Come ti vedo, come vuoi essere visto e cosa esalterò del tuo volto. Come mi vedo io e cosa voglio raccontare di me. Queste sono alla base le risposte che si trovano quando ci troviamo di fronte all’arte del ritratto e dell’autoritratto. Due temi indagati in lungo e largo nell’arte di tutti i tempi e  in questo periodo in Italia,  all’attenzione di due istituzioni di pregio come il Palazzo Reale a Milano e il Corridoio Vasariano a Firenze.
A Palazzo Reale, con la mostra “Il volto del ‘900 da Matisse a Bacon,” dove sono esposti capolavori dal  Centre Pompidou si vuole  indagare la rivoluzione del ritratto nell’arte moderna e contemporanea partendo dalla nascita della fotografia . Ottanta ritratti che ripercorrono la storia delle avanguardie e del secondo novecento, Matisse, Bonnard, Modigliani, Giacometti , Bacon. La mostra rimarrà visitabile fino al 9 febbraio.  A Firenze  si potrà visitare il nuovo allestimento  del Corridoio Vasariano , nella parte che va  verso Pitti e Boboli, dedicata agli autoritratti del XX e del XXI secolo. Il corridoio vasariano che da sempre è la più antica collezione di autoritratti, si apre per cinquanta metri  al contemporaneo  e presenta gli autoritratti di artisti come Carrà, Giorgio de Chirico, Michelangelo Pistoletto, Chagall, Guttuso ma anche più giovani come  Jan Fabre che indaga attraverso il suo volto l’idea della mutazione , o Jenny Holzer che si presenta sottoforma di parole , Vanessa Beecroft con un vestito lungo bianco e in braccio due bambini neri, e la potente e fragile Francesca Woodman.
A Milano una passeggiata nell’arte attraverso il ritratto sarà  utilissima per capire un’epoca e  i mutamenti nel campo della raffigurazione umana, mentre,  a Firenze, una passeggiata tra gli autoritratti, sarà l’occasione per scoprire l’animo degli artisti espresso attraverso la  loro poetica.